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CORSO ESA NITROX DIVER

 

Stai facendo un’immersione unica, magari su un relitto o alla scoperta di una parete sommersa e, sul più bello, sei costretto ad interrompere l’esplorazione ed a riemergere perché stai per uscire dalla curva di sicurezza. Una coppia di sub che è scesa insieme a voi continua invece quella magnifica immersione perché impiega il NITROX: beati loro!

 

E allora, perché non ottieni anche tu il brevetto per l’impiego del Nitrox?

 

ARC Busto – GODiving propone il corso ESA Nitrox Diver che ti consentirà di acquisire le informazioni e le esperienze necessarie per farti immergere più a lungo (a certe profondità i limiti di non decompressione raddoppiano!) e in maggiore sicurezza, utilizzando in modo appropriato le miscele “iperossigenate”.

 

Stavolta sarai tu quello che… durerà di più!

 

Requisiti d’ingresso

 

Brevetto Open Water Diver o simile di qualsiasi didattica; 15 anni di età; buona salute

 

Contenuti del corso

 

2 unità teoriche con studio del manuale e presentazione da parte dell’istruttore

 

2 immersioni in acque libere, combinabili con le immersioni richieste per altri corsi ESA

 

Calendario

 

Calendario e durata del corso possono essere coordinate dai nostri Diveleader Instructor in base alle tue esigenze: scrivici per essere contattato senza impegno e lasciarti spiegare le potenzialità del Nitrox.

 

Nitrox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il Nitrox è una miscela gassosa composta da ossigeno [O] e azoto [N], utilizzata dalla fine degli anni 90 dai subacquei più evoluti in differenti percentuali di rapporto tra i due elementi, allo scopo di diminuire il rischio di malattie da decompressione oppure di dilatare i tempi della curva di sicurezza.

Etichetta che rimarca una bombola carica di Nitrox

Nitrox è chiamato EANxnn (Aria Arricchita Nitrox), quando si hanno rapporti di ossigeno superiori al 21%, in cui "nn" è il valore che indica la percentuale di ossigeno. Ad esempio EANx32 indica un valore di ossigeno del 32% nella miscela; il rimanente valore sarà quindi composto dal 68% di azoto, secondo la legge di Dalton sulle pressioni parziali dei gas.

 

La miscela viene preparata dalle apposite stazioni di ricarica prima dell'immersione e la proporzione non viene modificata durante l'attività sotto il livello dell'acqua. La decisione di quale percentuale di ossigeno inserire ha ripercussioni sulla profondità raggiungibile in sicurezza per effetto della tossicità dell'ossigeno a notevoli pressioni parziali e si può stimare in base alla seguente tabella:

 

O2-Percentuale Massima profondità con Pressione parziale di O2- di 1,6 bar[1][2][3]

 

25% 54m

30% 43m

35% 35m

40% 30m

45% 25m

50% 22m

 

Utilizzi

Questa miscela è quella più comunemente usata per le immersioni subacquee dilettantistiche, dopo naturalmente la diffusissima aria compressa, data la relativa facilità d'uso e le percentuali di ossigeno più comuni sono quelle sino al 40%. L'utilizzo di questo preparato aiuta nella riduzione del pericolo dovuto alla malattia da decompressione, infatti diminuiscono i gas inerti a favore dell'ossigeno che partecipa agli scambi alveolari e non si discioglie nei tessuti per effetto della pressione, se si usano le tabelle tradizionali per stimare la curva di sicurezza, oppure permette una maggiore permanenza in curva, senza modificare i parametri di rischio. Non sono comunque da sottostimare i pericoli dovuti alla tossicità dell'ossigeno a determinate pressioni parziali.

 

La profondità sino a cui di norma vengono utilizzate è di 50 m, per quelle più impegnative è più diffuso l'uso del Trimix che ha lo scopo di eliminare il rischio di narcosi da azoto, e di permettere quindi immersioni molto profonde e professionali.

 

 

Note

^ (20 ottobre 2002) L'ossigeno nell'immersione subacquea: la tossicità. Convegno internazionale, "Adeguamento delle Tecniche di Decompressione nell’Attività Subacquea Industriale".

^ Tossicità dell'ossigeno (DAN Europe). URL consultato il 16 - 04 - 2007.

^ La narcosi da azoto e la tossicità dell'ossigeno iperbarico (Gianmichele Andriolo, Alberto Bucciantini e Bernardino Battistin). URL consultato il 16 - 04 - 2007.

 

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